mercoledì 13 giugno 2007

Memorie che pulsano...

Ne è passato di tempo da quell'ultima volta, forse pochi anni di fronte alla vastità dei secoli trascorsi fin dal Grande Scoppio, ma in verità anche troppi per i più modesti confini delle mie memorie. Non si parla altro, in fondo, che di qualche anno, una decina, forse poco più, da quell'ultimo incontro mortificante e dicotomico di due esistenze, che neanche la linea di sangue poteva trattenere assieme... a quanto pare.

E' mio padre, o forse era dovrei dire, visto che, se non per pochi frammenti sparsi nel vasto mare di questo tempo trascorso, della consistenza del colore di ali di farfalla, nulla più mi è stato dato (e anche non ho tentato di prendere) di sapere.

Quindi forse era mio padre, sarebbe più appropriato, che anche mi chiedo: se mai dovessi incontrarlo, per causa di un destino capriccioso, per strada saprei ancora riconoscerlo? Saprebbe quella parte del mio DNA, in comune al suo, entrare in risonanza ancora e farmi posare su di lui uno sguardo di spavento ed emozione? Non lo so... ma sembra assurdo, quanto può essere enorme una città come Torino, che il mondo pare piccola cosa...

"Perché sorridi sempre?" "E' tutto così fottutamente ridicolo!"
Era Mio Padre (film)

giovedì 31 maggio 2007

My Last(.fm) music...

Qualche tempo addietro, una persona assai speciale per me e il cui eco potrebbe capitare di scorgere su queste pagine di memoria digitale, mi portò a conoscere il sito Last.fm e la sua comunity (questo dannato senso di appartenenza a una comunità online ancora non lo capisco, lo condanno e allo stesso tempo ne sono parte... vabbè!). In pratica ci si iscrive, come da prassi, e si scarica un softwerino leggero che tramite dei plugin infiltra i vostri usuali riproduttori di musica (quelli maggiori s'intende) da pc e da lì in poi monitora (spia!) tutto quello che ascoltate (scrobbling, tecnicamente), portandolo sulla vostra pagina personale e pubblica al MONDO!

Il resto è comunity: suggerimenti di altri utenti con cui avete in comune il tipo di ascolti, suggerimenti più o meno 'naturali' su cosa altro potrebbe fare per te da ascoltare, creazione/partecipazione a gruppi di interessi musicali/artisti/comitive concertistiche/ecc... e altro ancora...

Non è un male in fondo e tutto sommato mi ci diverto anche, pur mantenendo un discreto distacco dalla comunity (che diciamolo, non fosse per questa persona speciale neanche visiterai mai la mia pagina!), se non fosse che un po' di ansia da classifica e da ascolti forzati m'è venuta... tutte quelle classifiche, quei numeri di ascolto, gli stemmini da attaccarsi per dire io ho ascoltato 1000000000000 di miliardi di brani!!!... mmmmmm... ok, sto delirando... meglio che mi fermi qui.

Se volete però di seguito troverete la mia pagina principale: Dr Jester. Vedete un po' voi...

venerdì 25 maggio 2007

Costruire una casa...

Non parlerò del caldo di questi giorni... che nulla ho da aggiungere a quello che tutti sentiamo quotidianamente...
Non parlerò di quel dolore che è stato in questi giorni... non importa, che tanto la marea è passato e qualcosa non è più come prima...
Non parlerò dei sogni di queste notti... troppo per essere solo di una persona sola nel silenzio della notte...

Ma invece parlerò di quella casa che più volte ho costruito e poi lasciato dietro di me e che ancora oggi mi sfugge come riparo in molte tempeste, come focolare in tante notti e come rifugio in tutti quegli attimi che sanno di cacofonia. Una casa piccola, fatta di materiali solidi, ancor prima che appariscenti, adagiata in un luogo di serenità, ancor prima che al centro del mondo, avvolta nell'armonia di una tregua, ancor prima che dagli eserciti belligeranti....

Una casa costruita in tempi e con materiali diversi, anche su progetti completamente differenti, che non sempre ha retto l'impatto delle intemperie e il vivere dei suoi inquilini, anzi mai l'ha fatto, che ancora oggi non sarei a tentare di costruirne ancora...

Ma forse il tutto si risolverbbe più facilmente, se non insistessi sempre e ancora a voler usare le nuvole per fondamenta... chissà... che però di cemento ancora non mi garbano!

There is a house built out of stone
Wooden floors, walls and window sills...
Tables and chairs worn by all of the dust...
This is a place where I don't feel alone
This is a place where I feel at home...

Cause, I built a home
for you
for me

Until it disappeared
from me
from you

And now, it's time to leave and turn to dust...

Out in the garden where we planted the seeds
There is a tree as old as me
Branches were sewn by the color of green
Ground had arose and passed it's knees

By the cracks of the skin I climbed to the top
I climbed the tree to see the world
When the gusts came around to blow me down
I held on as tightly as you held onto me
I held on as tightly as you held onto me...

Cause, I built a home
for you
for me

Until it disappeared
from me
from you

And now, it's time to leave and turn to dust...
The Cinematic Orchestra - To Build A Home

mercoledì 9 maggio 2007

Sai...

... la vita alle volte può essere infame... non è facile accettare tutto questo e non urlare di rancore! Forse davvero la morte si ascolta vivendo...


Giuseppe Ungaretti (1888-1979)
Sono una creatura

Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
cos' totalmente
disanimata

Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede

La morte
si sconta
vivendo

mercoledì 2 maggio 2007

Apricale... il periplo onirico


Cinque giorni son stati pochi... cinque giorni son stati troppo... di sicuro non sono mai il numero di giorni giusti... Apricale merita una vita di scoperte ed esplorazioni, in saliscendi continui tra i carrugi antichi, nell'interrogare le vetuste memorie delle pietre e degli ulivi, che tanto hanno visto passare e ancora ne vedranno, nel respirare il verde delle vallate e il rosso dei tetti che affrontano serenamente il trascorrere delle stagioni...

Apricale... avrei altre parole ancora... ma diamine oggi proprio mi sfuggono! Sono poco ispirato... saranno le nuvole grigie che fuori scorrono, come onde di una mareggiata, a rapirmi i pensieri... o forse la ben più grigia realtà che mi circonda in questa gabbia che va sotto il nome di lavoro...

Allora meglio affidarsi alle parole di un ben migliore poeta. Forse parlava d'altro, ma io ci ho ritrovato un che di Apricale...

Cammino sulla merlata e guardo
Le fondamenta d'una casa, o dove
Albero, simile a un dito fuligginoso, sorge dalla terra;

E spiego la fantasia
Sotto il raggio declinante del giorno, e chiamo
Immagini e memorie
Dal rudere e dagli alberi antichi,
Perché vorrei fare una domanda a essi tutti.
La Torre - W. B. Yeats

martedì 24 aprile 2007

Uncle Scrouge


Starò diventando cattivo ultimamente, polemico con il mondo, cinico con coloro che mi sono più cari, presuntuoso nei confronti di chiunque incrocia la mia strada, indisponente verso chi cerca un contatto, una sponda d'approdo, freddo infine nel mio intimo e essere...

Forse non è che starò, ma in verità già lo sono diventato, magari lo sono sempre stato e ora lo sono ancor di più... mura e fossati contro una vita che aggredisce e infierisce da destra e sinistra, senza soluzione di conitinuità, quando anche cerchi un poco di tregua...

Potre impilare comode scuse del lavoro logorante, della vita di coppia in altalena, dei desideri ancora irrealizzati, delle insoddisfazioni per il senso di impotenza di fronte alle troppe equazioni non ancora risolte...

Comode scuse, forse, ma anche sempre pressanti in quel mio essere tra guerriero che entro mi rugge e giullare delle corti dei miracoli...

Forse cinque giorni di vacanza qui potranno molto... anche solo per trovare un poco di tempo e tornare a rimirare le nuvole che lassù scorrono serene... mi mancano tanto.

Buon ponte per chi lo farà... e buon viaggio ai sognatori...

Sono andato al Giardino dell'Amore,
E ho visto ciò che non avevo mai visto:
Una Cappella era costruita nel centro,
Nel luogo in cui io ero solito giocare sull'erba (verde).

E i cancelli di questa Cappella erano chiusi,
E "Tu non devi" era scritto sull'ingresso;
Così sono tornato al Giardino dell'Amore
Che è fecondo di così tanti e dolci fiori;

E ho visto che era pieno di tombe,
E pietre sepolcrali dove avrebbero dovuto esseci fiori,
E Preti in vesti nere vi giravano attorno,
E incatenavano con rovi le mie gioie e i miei desideri.
Il Giardino dell'Amore - William Blake

venerdì 20 aprile 2007

Non mi sono del tutto perso...

Che se fosse stato...
che se avrebbe potuto essere...
che se non è stato...

Tra i puntini, io
vivo comunque in controtempo...
e seguendo il cammino infinito
di colori e armonie,
non mi sono del tutto ancora perso...

O almeno...

Così si torna ogni tanto sulla scena del delitto, per il brivido dell'inesplicabile piacere del peccato, della tentazione e della colpa. Tutto non sempre qui, non sempre ora... forse un poco sempre più in là delle mie mani e del mio pensiero, ma non per questo meno vero nell'animo... e allora aspetto ancora un po'...

I've waited hours for this
I've made myself so sick
I wish I'd stayed asleep today
I never thought this day would end
I never thought tonight could ever be
This close to me
Close to Me - The Cure

giovedì 1 marzo 2007

Capitano...

semplicemente capitano giornate così...

alle volte non è colpa di nessuno...

altre è colpa di tutti e tutto...

ma pur sempre ciò rimane in me e fuori da me tutto prosegue in un lento valzer...

capita, semplicemente, ma me ne dolgo...

A catch in my throat choke
Torn into pieces
I won't, no!
I don't wanna be this...


But I won't let this build up inside of me
I won't let this build up inside of me
I won't let this build up inside of me
I won't let this build up inside of me
Slipknot - Vermillion, Pt. 2

venerdì 23 febbraio 2007

Sicurezza e libertà

Da quando il concetto di Sicurezza è sinonimo di vincoli, intrusioni, limiti, proibizioni? Da quando è diventato antagonista alla Libertà? Da quando si pensa che possa celare sotto mentite spoglie un concetto antico come il mondo stesso: Schiavitù?

Forse siamo ancora di molto lontani, nel manifestarsi, dal Grande Fratello di orwelliana memoria... forse non poi così tanto in ciò che accade sottilmente tutt'attorno... Tenuti al guinzaglio con un collare rivestito di velluto e dal gusto kitch, che all'epoca dei romani si chiamava "panem et circenses", oggi forse "paura e star system".

Lo dirò sinceramente: non son disposto a barattare la mia libertà per un supposto concetto di sicurezza altrui, che se bomba dev'essere, così sia... che se truffa dev'essere, così sia... che se paura dev'essere, così sia... e via discorrendo...

Che un mondo dal filo spinato dorato e con l'aspetto di Paris Hilton, è la morte di un qualsiasi sogno e speranza per un domani diverso, anche in peggio, ma pur sempre diverso dal vivere tra muri e grigiori altrui...

Si dovrebbe ogni tanto dar nuova lettura a queste parole:

Una volta per tutte dunque ti viene imposto un breve precetto: ama e fa’ ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene.
S. Agostino commento alla prima lettera di Giovanni 7,7-8

E da esse trarre la propria Libertà... che nessun altro potrà mai garantirvela...

mercoledì 7 febbraio 2007

Kilonirici percorsi...

E i kilometri si accumulano dietro di me, tutti lì messi belli in fila uno rigorosamente dietro l'altro, a tracciare una mappa dei posti dove son stato, dove a volte ho lasciato il mio cappello, dove a volte ho perso la rotta, dove a volte mi son chiesto "E dunque?" (come se mi aspettassi davvero una risposta), dove era un nessun dove, dove era solo necessità (ma senza virtù!) a farmi stare, dove... potrei non ricordarmi tutti i motivi di un dove...

E potrei risparmiarmi e risparmiarvi l'accumularsi di tutti quei kilometri dove avrei potuto o anche solo voluto essere, non sapendo neanche se davvero il kilometro potrebbe essere una misura efficace per darne un'idea... magari da qualche parte del mondo, od oltre, potrebbe mai esistere una misura speciale indefinita, indeterminata, impalpabile, assurda e musicata, che prende il nome di kilonirico?

Ecco se esistesse, ciò potrebbe dar vita a un nuovo discorso sui kilonirici che si son accumulati nel tempo, alle mie spalle... eppure, non ho tempo neanche per questo, che in fondo è sempre l'orizzonte ad attirare il mio sguardo... che a guardare indietro, si potrebbe perder di vista la strada e cadere dalle nuvole non è gran cosa...

giovedì 1 febbraio 2007

Virtualmente vostro

Dopo alcuni giorni in giro per trasferte, suddivise tra Novara, Genova e Milano, a far di chiacchiere e promesse da marinaio un'arte, è bello tornare nuovamente a sfumare dolcemente in pensieri e immagini virtuali...
Paradossalmente qui, proprio laddove è più semplice "vestirsi a carnevale", sento di aver più coerenza con la mia sostanza, fosse anche che poi i miei pensieri si rivelino rarefatti o criptici ai più...

Neanche a dirlo e questo attimo di pace che mi stavo costruendo in sordina è stato funestato da poche notizie ma ben mirate ad incrinare il momento... niente di grave per il mondo che continua a girare indifferentemente nel vuoto cosmico, ma per qualcuno un piccolo frammento di anima che si distacca... a lei il mio pensiero e a me le mie rogne di lavoro, tanto per cambiare! (di sicuro perdono importanza di fronte a certi momenti...)

E intanto mi son perso nei miei pensieri, che mi han portatto nuovamente a navigare nell'immenso che ci sovrasta... se qualcuno ha un ago, provi a far scoppiare la bolla di sapone in cui mi cullo, che poi volteggiando tornerò ad adagiarmi a terra e a scriver di cose più materiali...

Virtualmente vostro,
C.

mercoledì 17 gennaio 2007

Un uomo: Greg Dulli

"Suono davanti a un pubblico da quando avevo 13 anni - racconta Dulli - e non mi sono mai preoccupato di dove fossi, di quale tipo di audience avessi davanti, ma solo del concerto in sè. Amo suonare in altri Paesi, Italia inclusa, ma sarei eccitato anche se suonassi al polo nord per un pubblico di orsi bianchi. Puoi chiederlo a qualsiasi musicista: quando il pubblico e il gruppo diventano un'unica cosa è come fare la miglior scopata della tua vita!".
Greg Dulli: il rock è sesso senza confini


Parlarvi di Greg Dulli, della sua musica e della sua sigaretta è come raccontarvi di un noir di un genere, di una sensazione, di un colore... della mancanza di qualsiasi consolazione liberatoria per la cattura di un 'colpevole' o della scoperta di un 'perchè' ad una responsabilità non sociale... Ma se, come dice qualcuno, "il noir non è un genere" quanto piuttosto "un tono generale, una serie di motivi, un insieme di sottogeneri", allora anche Greg Dulli lo è e con lui la sua sigaretta.

Così la sua musica, passi essa per gli Afghan Whigs o i The Twilight Singers, in questo suo crogiuolo di soul country e hard boiled rock, è nè più nè meno un insieme di stati d'animo che ben si accompagnano alle notti solitarie nella propria tana o alle letture isolate di un tram che viaggia... poco importa, accompagnati da un po' di compagnia e il fumo di una sigaretta, tutto il mondo si intona in una dimensione noir.

E se questa breve lettura vi ha messo un po' di curiosità, dire che da Black Love incominciare dovreste...

venerdì 12 gennaio 2007

Antipodi...

Ora questo post potrebbe dimostrare come di solito compongo i miei pensieri in testi da lascir poi qui a librarsi per internet come farfalle digitali...

Di solito emerge dal mare ribollente della mia mente arzigogolata una parola, un concetto, una piccola immagine effimera o anche solo un indizio etereo... lo colgo, lo rigiro un po' tra le mani del mio pensiero cosciente, che ancora non ho capito se è tale quando son desto o quando viaggio per lande oniriche... lo metto un attimo da parte, lasciandolo decantare lì un cantuccio tra le mie sinapsi, finchè diventa un poco più cristallino... e infine un catartico braistorming tra me, me stesso ed io per dar vita a parole digitali, accompagnate da una qualche immagine e ancora una piccola citazione... un crogiolo di libere associazioni, insomma.

Tutto chiaro no? E' più semplice di quello che sembra in verità... e anche questo post è nato così in fondo, solo che le premesse del titolo e dell'immagine non hanno portato a nulla di connesso... oppure sì?

Mi par giusto allora terminare con una citazione a questo punto, tra un augurio di buon weekend e l'altro...

There's no way
I'm coming back to you
I've just got to say
That everything we did is through
You tried to undermine
The better ranges of my nature
But soon you're going to find
You should have started talking straighter
Now don't you worry
I won't put you down
I'm in no hurry, baby
To see you go to ground
Because it's true what they say
You know it's true what they say
You're only king for a day
I guess you're happy that way
Jamiroquai

martedì 9 gennaio 2007

Disarmante...

e ancora sorprendente... quando mi si rivolge alcuno con "Tu sei ..." Delle due o sono più banale di quanto credo con atto di presunzione o sono gli altri (tra cui anche me talvolta) troppo pronti a richiudere tutto e tutti in comode scatole con tanto di etichetta... la necessità di dar confine e limite ad ogni cosa, tentare di sperare di farlo con la mente umana. Ah!

Io adoro il polimorfismo e il continuo cambiamento, ma forse resto scontato per tutti, anche se rimango spesso sorpreso da me stesso... mistero.

Ciò che di me sapeste
non fu che la scialbatura,
la tonaca che riveste
la nostra umana ventura.

[...]

Se un'ombra scorgete, non è
un'ombra - ma quella io sono.
Potessi spiccarla da me,
offrirvela in dono.
Eugenio Montale

lunedì 8 gennaio 2007

Andare in edicola..

e riscoprire per caso, o fato, l'Iliade di Omero...

Quasi come sospinto da uno dei tanti dei immortali che imperversano, e che forse non del tutto sono morti, sulle sponde di fronte a Troia dalle ricche porte, mi son ritrovato, dunque, ancora una volta questo libro che ha attraversato i secoli tra le mani... dopo il contrastato incontro degli anni liceali che furono...

Finalmente rileggerlo, senza vincoli od obblighi come allora, spensierato e più ricco di vita vissuta nel tempo trascorso... dimenticando la pessima realizzazione di questo supposto film... mi sta dando un piacere che avevo dimenticato, dal destino che l'attendeva di far solo bella mostra di sè nella libreria.

Non voglio entrar nel merito della critica letteraria, che altri ben migliori di me vi hanno già provveduto nel tempo, ma mi piacerebbe poter trasmettere a parole l'umanità, l'intensità e la vitalità con cui uomini e dei vivono questa tremenda guerra che vela con passioni, rancori, furori e amori, la verità di un conflitto fatto di potere ed interessi economici, come ancora capita oggi per conflitti come l'Iraq.

Eppure vi risparmio tale tedio, con un semplice invito... riscoprite quest'opera nuovamente, lontanti dai tempi della scuola, perchè pulsa di vita come poche opere sanno fare, sono passati millenni, eppure non fatica per nulla ad adattarsi al mondo che ci circonda, sarà un caso o solo l'uomo che infine resta sempre uguale a sè stesso?

[...]Achille in un subito pianto,
e da' suoi scompagnato in su la riva
del grigio mar s'assise, e il mar guardando
le man stese, e dolente alla diletta
madre pregando, Oh madre! è questo, disse,
questo è l'onor che darmi il gran Tonante
a conforto dovea del viver breve
a cui mi partoristi? Ecco, ei mi lascia
spregiato in tutto: il re superbo Atride
Agamennón mi disonora; il meglio
de' miei premi rapisce, e sel possiede.
Sì piangendo dicea. La veneranda
genitrice l'udì, che ne' profondi
gorghi del mare si sedea dappresso
al vecchio padre; udillo, e tosto emerse,
come nebbia, dall'onda: accanto al figlio,
che lagrime spargea, dolce s'assise,
e colla mano accarezzollo [...]

giovedì 4 gennaio 2007

Passata la festa, gabbato lo santo...

e così è, se vi pare... (mi perdoni Pirandello per prendere spesso a prestito queste sue parole)

Eccoci di nuovo con un anno (convenzionale) nuovo di zecca e pregno di tutti quei buoni propositi che ci siamo ripromessi pochi giorni/ore fa... da qui il santo gabbato come sempre. Ma non è poi così male tutto ciò: è quello che più ci rende umani e distanti dal divino, non per nulla perseverare è diabolico... forse perchè in fondo siamo più vicini alla dimora del diavolo, al centro della terra, che a quella del signore, nell'alto dei cieli... se ci avesse tenuto un po' più prossimi, poteva darsi che le cose sarebbero state un po' migliori o meno peggio che dir si voglia per quelli del bicchiere mezzo pieno. E dunque...

Siamo al 4 Gennaio di già e tutto ha ripreso coi soliti ritmi e rituali, piccole costanti che rendono la vita più semplice e tranquilla, che tutti anelano ai cambiamenti, ma alla fine godono dell'essere comfortevolmente idioti...

When I was a child
I caught a flecting glimpse
Out of the corner of my eye
I turned to look but it was gone
I cannot put my finger on it now
The child is grown
The dream is gone
And I have become
Comfortably numb
Pink Floyd